Prima di coricarsi Finfalas sali', come ormai faceva abitualmente, sul flet al limitare est di Caras Galadhon. Lontano giungono gli occhi degli elfi, anche nelle notti piu' scure. L'ombra che andava addensandosi avrebbe presto richiesto l'intervento dei suoi compagni e lui non si sarebbe tirato indietro.
Molte volte era sceso con loro in battaglia, contro le schiere di Angmar in passato, molte contro le oscure presenze nel cuore di Moria. Ma molte cose erano avvenute nel reame incantato di Dama Galadriel. Da quando erano giunti in quella dimora sicura, i Mantelli Neri avevano visto unirsi alle loro fila numerosi compagni, alcuni dei quali, temprati dai fuochi di Moria, potevano gia' rispondere al nome di amici. Altri giungevano ogni giorno dalle terre ad ovest, rigurgitati dalle oscure fauci in cui giace la Tomba di Balin, residui di gesta che furono altrove gia' narrate. Poco importava la loro origine fin quando il loro scopo era il medesimo. Fu cosi' che si ritrovarono uniti sotto un unico vessillo.
La minaccia sotterranea, ben lungi dall'essere stata sventata, si era rifugiata in luoghi ancor piu' profondi a leccarsi le ferite, la' dove le creature mortali non avrebbero potuto disturbare la sua lenta guarigione.
Nuove minacce si parano davanti alla congrega dei Mantelli Neri ogni giorno, nuove sfide li attendono, ma Finfalas sta sempre la', immobile, lo sguardo fisso ad est. Il ricordo di coloro che se ne sono andati sferza la sua anima come il gelido vento notturno il suo viso. Vorrebbe intonare un Lai per i suoi caduti ma la voce si rompe in mille pezzi, come cristallo gettato sulla fredda, nuda, roccia.
Poi una musica in lontanaza, sembra una ballata, triste e piena di speranza al tempo stesso. Le orecchie si tendono per carpire le parole sopra lo stormire delle foglie. La voce diviene chiara e stranamente familiare.
"Riposa stanotte compagno, che l'alba portera' via le ballate per lasciare spazio al suono di corni e al cozzare di spade. Non ancora sconfitto e' l'Oscuro Signore. Ancora lontane le pendici del Fato. Riposa."
Mormorando queste parole, il cacciatore si incammina rapido verso il suo alloggio temporaneo, ripensando all'accogliente Glad Orchall, alle sue feste e ai suoi colori. Poco prima di dormire gli pare quasi di sentire l'odore dei suoi trofei impagliati, per poi stringersi nel nero mantello e cadere in un sonno leggero.